Figli e tecnologia

Una mini guida per i genitori

Una delle richieste più frequenti da parte dei genitori è un aiuto per capire come gestire il rapporto tra lo smartphone ed il proprio figlio, bambino o adolescente che sia. 

Non sono mai stata propensa a demonizzare la tecnologia, anzi. Credo che essa possa essere una grande risorsa per tutti se usata correttamente e con consapevolezza.

Vediamo insieme quali sono i rischi e le opportunità della tecnologia durante lo sviluppo.

Opportunità

Navigare in rete può essere un’esperienza entusiasmante, che permette ai bambini ed ai ragazzi di:

  • Ampliare le conoscenze e approfondire gli interessi: le app sempre più settoriali e la rete internet offrono numerose opportunità per approfondire temi di interesse, in modo più semplice e rapido della classica consultazione in biblioteca (che, diciamocelo, mantiene comunque la sua utilità ed il suo fascino).
  • Conoscere e studiare: anche la scuola italiana sta sempre più virando in questa direzione, con sussidi tecnologici allo scopo di integrare la didattica classica. In rete si possono trovare numerosi approfondimenti video, audio e testo che possono aiutare bambini e ragazzi nella fase di apprendimento. Da non dimenticare l’importante supporto della tecnologia nelle situazioni di DSA.
  • Socializzare: internet ed in particolar modo i social network consentono di mettere in rete le persone, promuove la conoscenza ed il confronto su argomenti ed interessi diversi. 
  • Giocare e divertirsi: i videogiochi possono essere un’opportunità di relazione anche all’interno della famiglia, un momento divertente per tutti alla pari di un qualsiasi gioco da tavolo. 

Rischi

  • Deficit delle funzioni esecutive e di attenzione
  • Impulsività,minore capacità di autoregolazione
  • Aumento dell’aggressività: numerosi sono gli studi che dimostrano l’esistenza di una correlazione tra l’utilizzo di videogiochi violenti e l’aumento del livello di aggressività nel breve termine, con un incremento dei pensieri aggressivi e di variazioni fisiologiche (come l’aumento del battito cardiaco e della temperatura) successive al gioco.
  • Aumento della sedentarietà che può portare ad un maggiore rischio di obesità, oltre che disturbi muscolari (soprattutto nella zona del collo e delle spalle) e cefalee.
  • Disturbi del sonno causati sia dell’esposizione della luce del dispositivo sia dai contenuti che spesso iper-stimolano il minore.
  • Bassa autostima: soprattutto per quanto riguarda l’uso dei social network, Instagram in particolare, che sottopongono l’utente ad un costante confronto sociale che a lungo termine può causare sentimenti di inadeguatezza, ansia sociale, solitudine e depressione.
  • Rischio dipendenza: la dipendenza tecnologica è ormai diventata uno dei nuovi problemi che come specialisti del settore ci troviamo ad affrontare. Si tratta di un vero e proprio abuso patologico dei dispositivi tecnologici e di internet, in cui il soggetto sperimenta una vera e propria “sindrome da disconnessione” nel momento in cui non può accedere ad essi.

Dunque, che fare?

Dopo aver chiarito i pro ed i contro del mondo della tecnologia torniamo alla domanda di partenza, quella che spesso viene fatta dai genitori a noi psicologi: “Come faccio a gestire il rapporto tra mi* figli* e il mondo della tecnologia?”

Tre, a mio parere, sono gli aspetti principali:

  1. Regole sul tempo di utilizzo rispetto all’età

    L’American Academy of Pediatrics e la Canadian Society of Pediatrics affermano che
    i bambini da 0 a 2 anni non dovrebbero essere esposti alla tecnologia
    , è un periodo essenziale e delicato per la loro crescita ed il loro sviluppo neurologico, fisico e psicologico. Hanno bisogno di imparare a conoscere il mondo esterno, ascoltare, toccare, sentire ed imparare ad entrare in una relazione sana e di fiducia con l’altro.
    dai 3 ai 5 l’esposizione dovrebbe essere di un’ora al giorno,
    dai 6 ai 18 non più di due ore al giorno.

  2. Mediazione da parte dell’adulto

    La tecnologia offre ad oggi app e programmi educativi e stimolanti per bambini di tutte le età. Belle e utili, richiedono tuttavia la presenza di un adulto che aiuti il bambino in questo divertente processo di apprendimento: uno stimolo, anche se potenzialmente educativo, non sempre viene totalmente assimilato se non attraverso la mediazione di una figura adulta, che faccia da mediatore tra il minore e ciò che avviene nello schermo.Importante inoltre installare app di parental control al fine di garantire un controllo ed una selezione dei contenuti a cui il minore potrebbe essere esposto.

  3. Creazione di un vero e proprio contratto

    Fin dall’asilo i bambini capiscono perfettamente cosa sia un patto. Sfruttare questa modalità a loro ben comprensibile promuove inoltre in loro un senso di responsabilità e si sentono degni di fiducia. Utile, quindi, creare un vero e proprio contratto con i vostri figli, con scritto nero su bianco le regole che si decidono rispetto ai tempi ed ai modi con cui essi possono utilizzare la tecnologia. Il contratto andrà poi firmato sia dai genitori sia dai bambini (i più piccoli si sentiranno molto orgogliosi di questo).

    Sul sito www.natividigitali.com vi sono tre esempi di contratto già pronti per essere stampati (uno Smartphone senza Internet per i bambini delle elementari, per uno Smartphone con Internet ma senza Social per i ragazzi delle medie e uno Smartphone con Internet e i Social per gli adolescenti) ma ogni genitore può sentirsi libero di creare un contratto ad hoc per i suoi figli, tenendo in considerazione i rischi e le opportunità sopra descritte.

Altre piccole indicazioni utili:

  • Non usare i dispositivi elettronici come distrazione o per calmare i bambini. Mi rendo conto che, spesso, per comodità e praticità si tenda ad utilizzare un tablet o uno smartphone per assicurarsi che il proprio bambino o la propria bambina stiano tranquilli (al ristorante, a una cena tra amici, in coda al supermercato, in casa mentre si fa altro…). Bisogna essere consapevoli, tuttavia, del fatto che in questo modo stiamo passando loro il messaggio che la tecnologia serva nella quotidianità come modo per autoregolarsi, evadere dalle situazioni sociali, occupare il “tempo morto”. Una buona alternativa potrebbe essere quella di portare piccoli giocattoli, fogli e pastelli o, se si è da soli con il proprio figlio, inventare dei piccoli e semplici giochi (“Tutte gli animali che iniziano con la A.”, “Nella valigia metto”, “chi conta più macchine rosse vince”), utilissimi anche per migliorare la relazione genitore – figlio.
  • Dare il buon esempio. Noi adulti, per primi, ci dovremmo impegnare per frenare l’istinto (perché a volte si tratta solo di questo) di utilizzare il telefono o altri dispositivi, soprattutto nei momenti in cui c’è la possibilità di entrare in una relazione intima con la propria famiglia, di confrontarsi, di parlare del più e del meno.
    Non possiamo avere la presunzione di chiedere di mettere via il telefono a tavola a nostro figlio se siamo i primi ad utilizzarlo. 

La tecnologia è una grande scoperta con un grande potere e come tutto ciò che ha grande potere necessita di conoscenza, consapevolezza, insegnamento. 

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